Apertura della nuova Galleria Le Muse a Cortina
Cortina d’Ampezzo
26 dicembre 2013 — 6 gennaio 2014
Inaugurazione del nuovo spazio espositivo a Cortina d’Ampezzo
leggi il comunicato
IL LINGUAGGIO DELLA REALTA’.
Venti capolavori dell’Ottocento italiano
«Le Muse» Galleria d’Arte — piazza S. Franceschi, 6 — Cortina d’Ampezzo
leggi l’introduzione critica
leggi il comunicato
RAM
La realtà metafisica
«Le Muse» Galleria d’Arte — corso Italia, 21 — Cortina d’Ampezzo
leggi l’introduzione critica
Nel segno della continuità, ma anche di un naturale ricambio generazionale visto che al suo fondatore Giuliano Matteucci si sono affiancati con grande impegno da molti anni la figlia Elisabetta e il genero Francesco Palminteri, la gallerie “Le Muse” inaugura il 26 dicembre 2013 la sua nuova sede, spostandosi da corso Italia, dove aveva iniziato nel 1968, a piazza Franceschi 6, sempre nel centro di Cortina. La fisionomia rimarrà la stessa, quella di un raffinato luogo i incontro per un pubblico colto ed eterogeneo, ma sempre motivato: esponenti dell’ imprenditoria e della finanza, intellettuali, ma anche addetti ai lavori, i collezionisti e gli storici dell’ arte che hanno riconosciuto nelle mostre organizzate, tre all’anno a dicembre –gennaio, febbraio-marzo e agosto, degli appuntamenti imprescindibili proprio per la qualità delle proposte, articolate lungo una coerente linea di rivalutazione della pittura italiana della seconda metà del XIX secolo.
Enzo Biagi, Indro Montanelli, Giorgio Soavi, Piero Chiara, Neri Pozza, Giovanni Spadolini, Giulio Nascimbeni, Antonio Morassi, Riccardo Marchi, Massimo Carrà, Milena Milani si sono ritrovati in stagioni felici e indimenticabili a dialogare davanti ai dipinti di Signorini, Fattori, Lega, cui sono state dedicate rispettivamente nel 1970, 1972 e 1977 delle monografiche memorabili per la bellezza delle opere presentate e un taglio esegetico mai scontato. Per il resto da questa sorta di “salotto artistico” si può dire che sia transitata, prima di approdare a sedi più istituzionali, la rinnovata fortuna dei Macchiaioli toscani. In un centro dove per la figura storica di Mario Rimoldi (cui è dedicato la locale pinacoteca pubblica), ma anche pensando all’ attività delle altre gallerie, l’attenzione era tradizionalmente rivolta al Novecento, la proposta di Giuliano Matteucci si è coraggiosamente orientata in un’ altra direzione, privilegiando i Macchiaioli, ma aprendo nuovi fronti verso protagonisti come Boldini, Zandomeneghi, de Nittis, Cabianca, Guglielmo Ciardi, Fragiacomo, Mancini. Ad ogni occasione emergevano nuovi capolavori, come Liston moderno di Favretto, la Fanfara dei granatieri di Nono, la Mucca all’abbeverata di Segantini; mentre lo spessore storico critico delle proposte veniva consegnato alle preziose e ormai introvabili brochure.
Fernando Mazzocca
DALLA RASSEGNA STAMPA:
Il Sole 24 Ore, DOMENICA 29 dicembre 2013, n. 356
di Marina Mojana
«La miglior difesa è il contrattacco e in un momento storico di vacche magre, anche per il mercato dell’arte italiana dell’Otto e Novecento, che fa Giuliano Matteucci? Non si piange addosso ma rilancia e apre a Cortina d’Ampezzo — dove nel 1868 iniziò la sua avventura di mercante d’arte — la seconda galleria «Le Muse 2» in piazza Franceschi, 6. Nella nuova ampia sede espositiva, gestita dal genero Francesco Palminteri, non lontano dalla sede storica de «Le Muse» è in corso fino al 6 gennaio la mostra «Il linguaggio della realtà: venti capolavori dell’Ottocento Italiano» di Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Filippo Palizzi, Telemaco Signorini, Antonio Mancini, Angelo Morbelli, Giovanni Segnatini e altri interpreti del secondo Otocento; venti selezionate opere tra cui la maestosa Veduta dell’Arno di Odoardo Borrani.»