di Maria Adelaide Marchesoni, Il Sole 24Ore, 17 maggio 2014

 

L’accusa di insider trading è costata a Steven A. Cohen, fondatore di SAC Capital Advisors LP, una multa di 1,8 miliardi di dollari, la liquidazione dell’hedge fund e il divieto di gestire fondi di terzi. In soccorso dell’ex hedge fund manager, le principali banche d’affari mondiali che hanno emesso, a suo favore, alcune linee di credito.

In cambio di quale garanzia? Il prestito emesso da Goldman Sachs, insieme alle banche d’affari Citigroup Inc., JPMorgan Chase&Co. e bank of America Corp., per la primavolta — secondo quanto indicato in un file depositato — ha come garanzia la collezione d’arte dello stesso Cohen che viene stimata nell’ordine del miliardo di dollari. La casa d’investimento americana, secondo fonti ben informate, è intervenuta con un art loan, dopo che Cohen aveva chiuso una linea di credito personale presso deutsche Bank AG, ma l’ammontare del prestito non è stato dichiarato.

Se per il mercato finanziario italiano quest’operazione è ancora poco praticata, negli Usa e non solo, i facoltosi clienti del private banking come Cohen possono ottenere prestiti con sottostante opere d’arte a tassi molto bassi a partire dal 2,5% e, senza dover consegnare le opere alle banche. Le soglie variano, ma se il prestito viene garantito da un portafoglio d’investimenti, i clienti possono ricevere fino a l 95% se nel conto vi sono valori liquidabili a breve, fino a circa l’85% se si tratta di obbligazioni, fino al 75%con un portafoglio diversificato in titoli. Se a garanzia  vi sono le collezioni d’arte, la maggior parte dei finanziatori mette a disposizione fino al 50% del valore stimato di un singolo lavoro. La valutazione dell’opera viene effettuata annualmente e ogni volta che il prestito viene rinnovato. Se l’opera ha perso valore, è richiesto il pagamento della differenza tra l’importo preso in prestito e il nuovo valore dell’opera. Alcuni manager poi, da quanto riferito da Michael Plummer, co-fondatore della società di consulenza Artvest Partners LLC ed ex Ceo  dei servizi finanziari di Christie’s, reinvestono i prestiti ricevuti nei loro fondi per beneficiare della differenza tra il tasso debitore e il rendimento del fondo stesso. Diversi hedge fund «sfruttano» le proprie collezioni d’arte per ottenere liquidità da investire a tassi più convenienti e in alcuni casi, pagando solo 250 punti base.

Ma tornando a Cohen, il cui patrimonio è stimato in circa 11 miliardi di dollari, possiede un’importante collezione Impressionista, Moderna e Contemporanea con opere di Van Gogh, Picasso, Warhol, Pollock e Johns, non ultimo lo squalo in formaldeide di Damien Hirst, acquistata dieci anni fa per 8 milioni di dollari e nel 2012 quattro sculture di Henri Matisse comprate per 112 milioni di dollari. Infine, nel marzo 2013, ha fatto notizia l’acquisto da Steve Wyn della tela restaurata di Picasso «La Rêve» per 155 milioni di dollari. Non sono tuttavia mancate le operazioni di «valorizzazione» di parte della collezione per restitutire il prestito: a novembre da Sotheby’s sono state vendute sette opere, tra cui un Richter e un Warhol, per 77 milioni di dollari. Per GS l’art loan consolida il legame con l’ex hedge fund manager che, nel frattempo, ha costituito Point72 Asset Management LP, un family office che a fine febbraio aveva in gestione 11,9 miliardi di asset.