Pagni Ferruccio (1866-1935). Biografia. Quadri in vendita.
Ferruccio Pagni nasce a Livorno l’11 settembre 1866.
Avendo manifestato sin dall’inizio una spiccata disposizione al disegno, s’iscrive ai corsi tenuti dal pittore Natale Betti presso la Scuola Comunale di Disegno, che frequenta insieme a Plinio Nomellini e Angiolo Tommasi.
Insieme a loro prosegue poi gli studi a Firenze. Qui inizia a frequentare Giovanni Fattori e, seguendo il suo esempio, abbandona la via della pittura storica intrapresa a Livorno per dipingere dal vero e, con il suo aiuto, debutta alla Promotrice fiorentina dell’89.
Ben presto, tuttavia, l’arrivo a Firenze di Alfredo Muller, reduce da Parigi con le novità dell’impressionismo, interrompe il suo tirocinio fattoriano.
Nel ’91 a Torre del Lago conosce il compositore Giacomo Puccini cui si lega d’amicizia.
E’ questo un incontro importante per la sua vita e l’inizio di un’avventura destinata a coinvolgere altri suoi compagni di studi: Francesco Fanelli, Raffaello Gambogi, Plinio Nomellini, Angiolo e Lodovico Tommasi, come lui reduci da Livorno e alla ricerca di una nuova identità linguistica.
Nasce il Club “La Bohème”, che lo vede protagonista, con Puccini, di numerose imprese goliardiche e venatorie.
Con il compositore toscano fa parte del comitato promotore della Mostra d’Arte Moderna allestita a Viareggio nell’agosto del 93.
Nel 1900 Puccini gli affida l’incarico di affrescare, insieme a Nomellini e a De Servi, le pareti del salotto-studio.
In questi anni Pagni guadagna una certa notorietà nell’ambiente locale.
Tra il 1901 e il 1902 è consigliere comunale a Viareggio con delega per Torre del lago e il suo parere di “esperto” vale al giovane Viani un sussidio annuale per continuare gli studi presso l’Istituto d’Arte “A. Passaglia” di Lucca.
Dopo il 1901, tuttavia, cessa di esporre alle mostre e nel febbraio del 1904 parte per l’Argentina dove resterà oltre un decennio.
E’ questa una decisione improvvisa dovuta soprattutto a certi dissapori avvenuti con Puccini e gli altri amici “bohémiens”.
Rientra a Torre del Lago nel ’18 inserendosi attivamente nella vita culturale viareggina.
Nel 1919 è tra i fondatori del Club “Gianni Schicchi” e poi dell'”Accademia degli Zeteti” insieme a Puccini, Fanelli, Viani e Moses Levy.
Muore a Torre del Lago il 20 novembre 1935.