Müller Alfredo (1869-1939). Biografia. Quadri in vendita.
Alfredo Müller nacque nel 1869 a Livorno.
Crebbe in un ambiente colto ed agiato e, dal 1882, seguì, verosimilmente come allievo esterno, i corsi di Giuseppe Ciaranfi e Michele Gordigiani.
Quest’ultimo era allora titolare della cattedra di Disegno e Figura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Nel 1886 partecipò alla I Esposizione di Belle Arti di Livorno con Fattori, Lega e i fratelli Tommasi.
Nel 1888, a seguito di gravi dissesti finanziari, la famiglia si trasferì a Parigi.
Qui Müller frequentò gli studi di Francois Flameng e Carolus-Duran: ciò significò per lui aprirsi le porte dei Salon e dell’ufficialità.
L’anno successivo partecipò alla Promotrice fiorentina con il dipinto Interno.
In questa opera era già evidente l’influenza della pittura francese di fine secolo, stimolo sufficiente per superare l’impostazione accademica ed assimilare l’esempio della pittura en plein air di Monet e Pissarro.
Tra il 1890 ed il ’95 visse a Firenze e Livorno, alternando frequenti soggiorni a Torre del Lago.
Espose nel frattempo alla Società Promotrice di Firenze dipinti di chiara matrice impressionista, utilizzando la tecnica divisa, a piccoli tratti di colore.
Divenuto rapidamente un punto di riferimento per le nuove generazioni di artisti tra cui Nomellini, Banti e Cappiello, si trasferì nel 1895 con la famiglia a Parigi e prese parte regolarmente alle esposizioni ufficiali.
Müller affiancò l’attività di pittore a quella di incisore e di cartellonista.
Collaborò infatti con illustri riviste come la “Revue Blanche”.
Sebbene le opere del periodo parigino siano di difficile reperimento, l’attività di quegli anni fu regolare.
Nel 1898 espose infatti per la prima volta alla Galerie Vollard presentando trenta opere tra olii, disegni e acqueforti.
Quattro anni dopo figurò con cinque opere grafiche alla Prima Esposizione Internazionale di “Bianco e Nero” organizzata dalla Società Amatori e Cultori di Belle Arti di Roma.
Contemporaneamente partecipò alla vita artistica parigina esponendo al Salon d’Automne nel 1904 e quattro anni dopo alla Galerie Rosenberg con una personale.
Nel 1914, dopo lo scoppio della I Guerra Mondiale, con la moglie si stabilì nuovamente in Toscana.
I paesaggi e le vedute, presentate in occasione della Prima Esposizione Invernale toscana del 1914, si caratterizzarono per la profonda assimilazione del linguaggio di Cézanne.
Con la serie Arlecchinate, destinate al Teatro Manzoni di Milano, Müller si avvicinò al gusto Decò manifestando un crescente interesse per l’arte decorativa che si concretizzò con la partecipazione alla I Mostra Biennale delle Arti Decorative.
Nel 1922, presso la Galleria Pesaro di Milano, si tenne una mostra personale con oltre 100 opere esemplificative del lungo percorso artistico del pittore.
Nei primi anni Trenta rientrò in Francia.
Da quel momento non risultano ulteriori partecipazioni a manifestazioni pubbliche.
Alfredo Müller morì a Parigi nel 1939 per un attacco cardiaco.
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