Ranzoni Daniele (1843-1889). Biografia. Quadri in vendita.
Daniele Ranzoni nacque a Intra (Novara) nel 1843.
Di umili origini, si appassionò fina da piccolo all’arte del disegno sotto la guida del pittore Litta.
Appena tredicenne, grazie all’aiuto di facoltose famiglie locali, s’iscrisse all’Accademia di Brera.
Qui strinse amicizia con altri studenti quali Tranquillo Cremona, Mosè Bianchi e Medardo Rosso.
Nel 1857 ottenne il primo premio per la scuola di ornato.
Tranne un breve periodo trascorso all’Accademia Albertina di Torino ( dove, secondo quanto riportato in seguito da Vittore Grubicy, fu fortemente influenzato dalla pittura di Antonio Fontanesi), continuò gli studi a Milano fino al 1863.
Nel 1864 rientrò nella città natale dove aprì un piccolo studio.
Nel 1865 con il pittore-fotografo Giacomo Imperatori fondò il «Circolo dell’Armonia» che riuniva pittori, musicisti, fotografi, scrittori e professionisti vari.
Oltre a dipingere insegne di locande, carri carnevaleschi e scene teatrali, Ranzoni si dedicò principalmente ai ritratti.
La svolta nella sua carriera artistica avvenne con ’incontro con l’aristocrazia straniera, specialmente con i principi Troubetzkoy.
Nella villa sul lago di quest’ultimi, in un’atmosfera di serenità e di grande fermento culturale, Ranzoni si stabilì a partire dal 1873.
Si prese cura dell’educazione dei principini Pierre, Paolo e Gigi e, contemporaneamente, potè dedicarsi al lavoro e partecipare alla vita di società aristocratica e cosmopolita dei suoi protettori.
Fu questo un periodo di copiosa produzione (I Pizzoni e il Sasso di ferro veduti da villa Ada sul lago Maggiore, Chalet della villa Ada, 1871; Ritratto di fanciulli con cane, 1874, Milano, Galleria d’Arte Moderna).
Alla fine del 1877, su insistenze della famiglia Medlycott che soggiornò in quell’anno nei pressi di villa Troubetzkoy, Ranzoni decise di trasferirsi in Inghilterra.
Fu ospite, nel Somerset, prima dei Medlycott, nella dimora di Ven House e poi dei Paget a Crammore Hall; successivamente nel palazzo di Edward Wood nello Shropshire e poi nel Kent presso i Nevill diventando così il ritrattista più richiesto dalla nobiltà terriera inglese.
Il rifiuto però, nel ’79, della Royal Academy di esporre alcuni suoi dipinti alla rassegna annuale lo spinse a rientrare in Italia.
Qui soggiornò spesso nella villa comasca dei fratelli Pisani Dossi in un clima di vivace e fervido dibattito culturale.
Risalgono a questo felice periodo il Ritratto della contessa Arrivabene, della signora Pisani Dossi della giovinetta in bianco etc.
Le forti depressioni a cui era soggetto cominciarono però a peggiorare.
Daniele Ranzoni morì il 29 ottobre del 1889 in totale solitudine.